Le medaglie di Elisa Iorio, Greg Paltrinieri, Velasco e Barbolini all’Olimpiade di Parigi sono i momenti di sport più gloriosi del 2024 che va in archivio. Si apre ora un anno di riscossa: così lo sognano il Modena Calcio, il Sassuolo che vuole tornare in Serie A e Modena Volley chiamata a uscire dalla crisi, mentre la Ferrari punta a ridare l’assalto al Mondiale di Formula 1 con Hamilton
MODENA – Sono le medaglie olimpiche targate Modena a lasciare il segno nel 2024 che va in archivio. Quella d’oro storica che per la prima volta nella storia della pallavolo azzurra ha visto una nazionale italiana salire sul gradino più alto del podio a cinque cerchi. Una nazionale guidata da un modenese d’adozione, Julio Velasco, e da uno di nascita, Massimo Barbolini, capaci di guidare alla perfezione Egonu e compagne verso il trionfo insieme a un altro ex gialloblu, Lorenzo Bernardi. Un pezzo di storia scritto anche dalle mani di un altro modenese, il fisioterapista Francesco Bettalico, voluto proprio da Velasco nello staff dell’Italvolley. A proposito di imprese e di modenesi d’adozione, il secondo oro consecutivo della Francia di Earvin Ngapeth porta la firma di Andrea Giani in panchina e di Roberto Ciamarra nel suo staff. Due le medaglie, argento e bronzo nelle prove in vasca, per Gregorio Paltrinieri, che porta a cinque il numero di podi olimpici dopo quelli di Rio e Tokyo. È il primo invece quello centrato da Elisa Iorio, capace di andare oltre la sfortuna per mettersi al collo lo storico argento conquistato dalle Fate della ginnastica artistica azzurra.
È stato un 2024 di alti e bassi quello del Modena, che sperava di correre per i playoff e si è trovato a difendere le categoria nell’anno solare in cui tre sono stati gli allenatori che si sono avvicendati in panchina: Paolo Bianco, Pier Paolo Bisoli e Paolo Mandelli. Poche soddisfazioni ma una che ha cambiato il corso della storia, il successo sul campo della Reggiana che ha interrotto un’astinenza che durava da 74 anni. A mettere il sigillo l’attaccante più atteso della stagione canarina: Pedro Mendes. Per il Sassuolo quello che si chiude è stato invece l’anno della retrocessione in B dopo 11 anni consecutivi in serie A, ma anche quello del titolo di campione d’inverno tra i cadetti che fa sperare in un immediato ritorno nella massima categoria. Una delusione mitigata dallo storico scudetto conquistato dalla Primavera di Emiliano Bigica. Tra i professionisti è tornato invece il Carpi di Cristian Serpini che si è imposto nel lungo testa a testa con il Ravenna conquistando la serie C.
Modena è anche e soprattutto terra di motori e manda in archivio un 2024 che ha riportato la Ferrari a correre per un titolo mondiale, quello costruttori, andato poi alla McLaren, ma anche all’annuncio dell’arrivo a Maranello del più vincente tra i piloti in attività: Lewis Hamilton e al secondo trionfo per le auto del Cavallino nella 24 Ore di Le Mans. Quattro ruote ma anche due, perché il giro dell’Emilia scattato da Vignola ha portato sulle nostre strade i grandi del ciclismo mondiale, primo fra tutti il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar. Poche nel volley le soddisfazioni per la Valsa Group, fuori in tre partite nei quarti playoff contro Trento e ripartita da una stagione iniziata con buone sensazioni e che si è messa di nuovo in salita. A proposito di Trento, a guidare Michieletto e compagni sul trono d’Europa è stato un tecnico modenese doc, Fabio Soli, che sotto la Ghirlandina aveva lavorato anche al fianco di Daniele Bagnoli, scomparso a 71 anni pochi giorni dopo Natale, il tecnico più vincente della pallavolo di club italiana capace di conquistare con la Daytona scudetti e Champions League.