“Risse e liti sono frequenti – ci dicono – anche nelle scuole definite più problematiche. Per lo più sono provocazioni e insulti, ma spesso si arriva anche alle mani”. Poi ci sono i gruppi che tentano reati in piena regola, come rapine e spaccio.
MODENA – Siamo andati in autostazione a chiedere a ragazze e ragazzi qual è il clima all’orario di uscita e gli studenti confermano: tensioni, liti e risse sono frequenti. Non solo i casi-limite come quelli recentemente apparsi nelle cronache, ma un clima di preoccupazione costante. E arriva l’appello alle forze dell’ordine.
Ore 12.00, tutto tranquillo. “È normale” ci spiegano ragazze e ragazzi che l’autostazione la frequentano, e gli episodi di scontri, risse o reati veri e propri che hanno riempito le cronache recenti li hanno visti, ma un pochino più tardi – dalle 13.30 in poi soprattutto, quando suona l’ultima campanella in quelle che considerano le scuole più turbolente.
La linea che separa lo scherzo odioso, o manesco, da una violenza vera e propria spesso è sottile – si sfocia in episodi gravissimi, come quelli di ragazze e ragazze accerchiati, spintonati, picchiati anche a scopo di rapina, ma il comune denominatore è il clima di tensione generale, l’idea infantile che essere grandi significhi essere pericolosi. Chi frequenta l’autostazione ha già avuto modo di spiegare l’andazzo alle forze dell’ordine: tra l’una e le due, è lì che la tensione tocca il limite – è lì che ragazze e ragazzi ripartono con prudenza verso casa sperando di non finire presi in mezzo. È lì che i controlli si intensificano, ma chi vive, lavora o studia nella zona è convinto si possa fare molto di più.