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Tragedia a Marzaglia: morti padre, madre e figlio disabile. VIDEO

Si tratta di un caso di omicidio-suicidio. Sarebbe stato l’anziano capofamiglia ad uccidere la moglie, malata da tempo, ed il figlio, autistico ed in carrozzina, prima di togliersi la vita nel giorno del suo compleanno.

MODENA – Un dramma familiare che ha lasciato tutti sgomenti e che ha sconvolto la frazione di Marzaglia, dove la famiglia Salsi (il padre Giancarlo, il figlio Stefano e la madre Claudia Santunione) era molto conosciuta. E’ stato uno dei fratelli di Giancarlo, Franco, che abita nella stessa palazzina, a scoprire, intorno alle 9 del mattino, i tre cadaveri nella loro abitazione di Strada Pomposiana 336, a Marzaglia Nuova. Uno scenario agghiacciante quello che si è trovato davanti: Giancarlo Salsi, chiamato semplicemente Carlo, 83 anni, si era impiccato, mentre la moglie Claudia Santunione, 79enne, ed il figlio Stefano Salsi, 48 anni, giacevano privi di vita nei rispettivi letti. L’uomo ha subito dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i soccorsi. Spetterà ora ai carabinieri indagare su quanto accaduto ma da una prima ricostruzione pare che madre e figlio siano morti soffocati. Le salme sono ora a disposizione della medicina legale per tutti gli accertamenti e per stabilire le cause e gli orari dei decessi, che potrebbero anche essere avvenuti la sera prima, quando la famiglia era riunita in casa per il compleanno di Carlo. Una tragedia maturata nel tempo, certamente legata al peso della malattia: Stefano Salsi era affetto da disturbi dello spettro autistico e si trovava in carrozzina, mentre la madre Claudia, che per anni aveva gestito il forno della piccola frazione, ormai da tempo era stata colpita da demenza senile e negli ultimi mesi la malattia era progredita. Il capofamiglia, Carlo, autotrasportatore in pensione, nonostante l’età era sempre stato una persona molto attiva, ma sicuramente le difficoltà non mancavano. Inoltre pare che anch’egli, di recente, avesse scoperto di avere problemi di salute. E forse la paura del futuro, il timore di non riuscire più a far fronte ad una situazione sempre più complicata lo ha fatto crollare, sotto il peso di un macigno divenuto troppo grande da sopportare.

Qui le parole del fratello di Claudia Santunione, una delle vittime.

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