Un’infermiera di 49 anni, assunta in una Rsa della provincia, è stata arrestata e accusata di omicidio volontario: il 31 maggio scorso avrebbe provocato la morte di una donna affetta da Sla, provocandole un’embolia gassosa. Potrebbe avere causato la morte di altri pazienti.
MODENA – Sono gravissime le accuse alle quali dovrà rispondere una infermiera di 49 anni impiegata in una Rsa della provincia di Modena accusata di omicidio volontario, con l’aggravante del mezzo insidioso e della premeditazione. Le indagini coordinate dalla Procura sono partite dopo la denuncia di una responsabile di area della cooperativa dopo che lo scorso 31 maggio il personale sanitario aveva notato che la donna, usando una siringa vuota, infondeva aria nel catetere venoso di una degente di 62 anni in sedazione profonda, affetta da sclerosi laterale amiotrofica, procurandole la morte. Le indagini si sono poi estese anche al passato della sanitaria e i Carabinieri hanno trovato altri gravi indizi di colpevolezza. La 62enne negli anni precedenti utilizzando le credenziali del medico aveva infatti falsificato alcune cartelle cliniche e alterato alcune prescrizioni farmacologiche. In altre occasioni invece la donna aveva buttato nel pattume alcuni farmaci da somministrare ai pazienti. Oltre all’omicidio volontario l’infermiera è indagata anche per aver esercitato abusivamente la professione medica, accedendo abusivamente al sistema informatico. La donna, che ora ricevuto anche il divieto di esercitare la professione, potrebbe essere responsabile anche di altre morti avvenute in strutture sanitarie della provincia dove lei aveva prestato servizio tra il 2020 e il 2021.