Nella settimane della strage di Calenzano, a Massa Finalese un 53enne è morto nella sua azienda schiacciato da un macchinario, mentre a Rubiera ieri sera un macchinista è stato travolto e ucciso sui binari.
FINALE EMILIA (Modena) – E’ una tragedia che ha colpito un’intera comunità quella accaduta mercoledì pomeriggio alla Padana Sali di Massa Finalese, quando uno dei due fratelli titolari dell’azienda ha perso la vita schiacciato da una macchinario. Roberto Carani, 59 anni, da quanto ricostruito da carabinieri e medicina del lavoro stava controllando la macchina che serve per caricare i pacchi di sale sui pallet quando, per cause ancora da ricostruire, è rimasto impigliato ad una pinza rimanendo incastrato all’interno dell’ingranaggio. Non era solo in quel momento, c’erano alcuni colleghi che hanno dato subito l’allarme al 118 ma purtroppo all’arrivo del personale sanitario per lui non c’era più nulla da fare. Il magazzino e la macchina in questione ora sono sotto sequestro: un atto dovuto per capire se si sia trattato di un malfunzionamento. I famigliari assicurano che l’azienda e’ in regola per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, come aveva certificato anche una visita dell’ispettorato soltanto pochi mesi fa. Non è escluso, sempre secondo i famigliari, che possa essersi trattato di un errore umano, una mossa azzardata in un punto della macchina separata da griglie. Una manovra inconsueta per una persona esperta come lui, che in azienda si occupava da sempre proprio dei macchinari, seguiva produzione imballaggi. Ora si attende l’esito dell’autopsia per poter fissare la data dei funerali. Roberto Carani gestiva insieme al fratello Graziano l’azienda di famiglia radicata a Massa Finalese da 44 anni. Un uomo gioioso, positivo, sempre pronto alla battuta scherzosa: così lo descrive un nipote. Roberto Carani lascia la compagna, due figli e tre nipotini. Una tragedia che ha colpito tutto il paese, dove l’uomo era molto conosciuto.
Sempre mercoledì, poche ore dopo, a pochi chilometri da Modena, si moriva ancora sul lavoro. Guglielmo Maiello, macchinista di 57 anni, è stato investito da un treno in corsa sullo scalo merci di Rubiera. Secondo una prima parziale ricostruzione l’uomo, un manovratore piacentino, stava camminando a piedi lungo i binari per arrivare in stazione dopo aver finito il turno di lavoro. Non ha sentito il convoglio arrivare alle sue spalle: il treno regionale lo ha investito, non lasciandogli scampo. In ospedale è finito un collega della vittima, sotto shock per aver assistito all’incidente.