La coreografia di Samuel Peron racconta una storia di riscatto e di emancipazione ambientata nella Buenos Aires degli anni ‘30 del secondo scorso, nei luoghi in cui ebbe origine il tango
MODENA – Il Tango come forma di narrazione. Il Tango come metafora dell’amore. Attraverso lo spettacolo “Historia” in scena al Michelangelo di Modena il pubblico ha assistito ad un format teatrale che ha unito narrazione, musica dal vivo e ballo a due per raccontare una storia di migrazione e un atto di rivalsa sul maschilismo che incombe nella Buenos Aires degli anni ‘30 del secolo scorso.
La storia con le coreografie dei maestri di ballo Samuel Peron e Veera Kinnunen è quella di una giovane donna del Sud Italia che, per seguire il suo amato, affronta un viaggio oltreoceano attratta dal sogno di una vita migliore ma si ritroverà sola in una realtà malfamata e maschilista
Nei locali malfamati del porto di Buenos Aires il Tango è suonato, cantato e ballato da soli uomini, mentre le donne – relegate ai ruoli di prostituta o madre – da quel mondo sono escluse. In questo contesto Esteban, la protagonista e voce narrante di Historia, si traveste da uomo e grazie per poter esprimere il suo talento di tanguera, ma privandosi della propria identità, in un dualismo intimo che caratterizza la sua storia di riscatto.