Gian Carlo Salsi ha lasciato poche righe prima di uccidere soffocandoli nel sonno la moglie Claudia Santunione e il figlio Stefano. Marzaglia ancora sconvolta dal dramma che si é consumato mercoledì notte.
MARZAGLIA (Modena) – A Marzaglia la tragedia avvenuta mercoledì notte in via Pomposiana 336 getta ancora un’ombra pesante sul soleggiato sabato di primavera. La gente della piccola frazione ancora non si capacita del destino di una famiglia già segnata dalla malattia. Proprio la malattia ha guidato la mano di Gian Carlo Salsi che nella notte di mercoledì ha soffocato nel sonno la moglie Claudia Santunione, affetta da Alzheimer e il figlio Stefano, 48 anni, affetto da una grave forma di autismo per poi togliersi la vita impiccandosi. Se la causa del decesso della donna e del figlio dovrà essere confermata dall’autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni, i motivi del gesto estremo, sebbene chiari fin dall’inizio, pare siano stati affidati ad un biglietto che Gian Carlo Salsi ha lasciato all’interno dell’abitazione. Un foglio dove con poche parole sconnesse l’uomo dà l’addio alla vita e a quella dei suoi famigliari. Quanto emerge dalla tragedia parla di un uomo anziano piegato dall’angoscia per la fatica di accudire la moglie e il figlio. Pare che lui stesso avesse scoperto recentemente di avere problemi di salute, un altro peso su una quotidianità già segnata dal dolore, ma nessuno a Marzaglia , aveva colto i segni di quanto stava per accadere, nemmeno la titolare del forno del paese una volta gestito proprio dalla signora Claudia