Nei primi tre mesi dell’anno vendite calate da 3.300 a 1.700 vetture. Il gruppo Stellantis però crede nel marchio, Elkann: “Maserati non è in vendita”
TORINO – Trimestrale in calo per il gruppo Stellantis, i ricavi di inizio anno sono scesi del 14%. Dimezzate le vendite e i ricavi di Maserati che però, dice il presidente del gruppo John Elkann, non è in vendita. Ricavi in calo del 14%, a 35,8 miliardi di euro nel primo trimestre, per Stellantis. Il 2025 non parte bene per il gruppo automobilistico che, a causa delle incertezze sui dazi negli Stati Uniti, ha anche sospeso le stime dell’anno. Le spedizioni sono scese del 9%, a un milione 217mila unità, col crollo del 20% per il Nord America. Dati pesantemente influenzati dal lungo periodo di chiusura degli impianti in gennaio. A questi numeri però vanno aggiunte le vendite in joint venture, pari a un altro milione e 233mila vetture. Per il nostro territorio, permane la crisi di Maserati, che ha dimezzato volumi e ricavi. Per la casa del tridente le vetture consegnate nei primi tre mesi sono scese dalle 3.300 dell’anno scorso alle 1.700 di quest’anno, -48%. Di conseguenza i ricavi sono passati da 313 a 157 milioni di euro. Per il gruppo a pesare sul calo è la riduzione del portafoglio prodotti e, per alleggerire le scorte, sono state adottate anche politiche di prezzo più aggressive. I vertici Stellantis hanno comunque ribadito che, nonostante le voci di cessione del marchio, Maserati non è in vendita. Indicazioni forti e chiare ma Stellantis, ricordiamo, resta ancora in attesa di un nuovo ceo. Intanto l’assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione del dividendo di 68 centesimi per azione, in pagamento il prossimo 5 maggio.