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“Speriamo di risolvere presto questo impasse” – ha spiegato Conti a proposito del caso degli insegnanti di scuola dell’infanzia la cui laurea conseguita ad Unimore non sarebbe piu’ valida per insegnare dopo un adeguamento del Ministero. Sabato previsto un presidio davanti alla sede di Unimore

MODENA – A conti fatti si troverebbero a dover tornare sui banchi di scuola, sostenere esami per 55 crediti formativi, spendere circa 550 euro di costi, ridiscutere una tesi di laurea e poi tornare soltanto tra un paio d’anni a svolgere il loro lavoro di educatori ed educatrici nelle scuola d’infanzia. Un incubo, quello che vedono paventarsi all’orizzonte, i quasi 1000 insegnanti (ex studenti Unimore di Scienze dell’Educazione) che lo scorso 20 giugno sono stati informati via mail dallo stesso Ateneo che la laurea da loro conseguita non è più sufficiente per lavorare nei servizi educativi, in questo caso quelli 0-3 anni, i servizi della prima infanzia. La regione Emilia Romagna si è mossa subito sia rivolgendosi al Ministero per l’Istruzione e il Merito che a quello dell’Università e della Ricerca. Sul tavolo della Ministra Bernini da Viale Aldo Moro è arrivata la proposta di una sanatoria per equiparare i corsi universitari di coloro che si sono iscritti durante i due anni di vuoto. Gli educatori e le educatrici si sono costituiti in Comitato. Ora si attendono sviluppi e risposte dal Governo. Intanto per sabato prossimo, 12 luglio, è previsto un presidio davanti alla sede di Unimore

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