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Serata speciale ieri per la presentazione del docufilm “Luca: seeing red” a lui dedicato. Dopo la prima mondiale a Londra e prima della presentazione a Roma, l’ex numero uno del cavallino ha voluto questa presentazione a Modena, il cuore dei suoi anni d’oro alla guida della Ferrari.

MODENA – Un enorme stendardo rosso con lo stemma del Cavallino e una marea di persone, con decine e decine di volti che sono stati protagonisti dell’età dell’oro della Ferrari. L’occasione? La presentazione al Forum Monzani del docufilm “Luca: seeing red”, presentato a Modena dopo la prima mondiale a Londra. Protagonista assoluto Luca Cordero di Montezemolo, l’uomo che ha legato il suo nome alle età dell’oro del Cavallino: quella degli anni 70 nel segno dei mondiali vinti da Nicky Lauda e quella degli anni duemila con la serie infinita dei titoli conquistati dalla rossa con Schumacher. Sono arrivati a Modena tanti protagonisti di quell’epopea. C’erano Jean Alesi, Gerhard Berger, Renè Arnoux, Luca Badoer, Arturo Merzario. Tanti protagonisti che Montezemolo ha incrociato nella sua lunga carriera imprenditoriale. Citando al volo e per difetto, Piero Gnudi, Paolo Barilla, Luigi Cremonini, Isabella Seragnoli, il presidente degli editori Andrea Riffeser, quello di Confindustria Emanuele Orsini. E ancora Romano Prodi, Stefano Bonaccini, i sindaci degli anni modenesi di Montezemolo. Ma la parte più calorosa quella delle decine di dirigenti, tecnici, maestranze che vissero a Maranello quegli anni indimenticabili. Un abbraccio, il loro, che Montezemolo ha voluto, scegliendo Modena come tappa del cuore nella presentazione del film a lui dedicato.

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