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Dopo poco più di un mese di indagini serrate da parte della squadra Mobile di Modena, è stato fermato il presunto responsabile dello stupro sul percorso Vivi Natura. In manette un insospettabile studente di Castelfranco.

MODENA – Si sentiva talmente sicuro di sé da ritornare come se niente fosse in bici sul luogo della violenza. E’ stato invece individuato dalla Polizia di Stato ed è ora in carcere il presunto autore dello stupro avvenuto il 19 agosto scorso lungo il percorso Vivi Natura, a San Damaso, ai danni di una cinquantenne che in bicicletta percorreva la ciclabile. Si tratta di un giovane di 20 anni di Castelfranco Emilia, nato in Marocco con cittadinanza italiana, senza precedenti penali. Un cittadino insospettabile, studente presso un ente di formazione, residente in famiglia con i genitori, ignari di tutto. La svolta nelle indagini, a metà settembre, grazie all’intuizione di una pattuglia della squadra mobile in servizio sul percorso Vivi Natura che ha notato la presenza di un ragazzo somigliante all’identikit fornito dalla vittima.
L’analisi dei tabulati telefonici ha poi portato alla perquisizione domiciliare a casa del 20enne dove gli inquirenti hanno sequestrato gli abiti indossati il giorno dello stupro e recuperato la forcella della bicicletta elettrica che era stata rubata alla vittima. Altre componenti del telaio sono state rinvenute in un fosso a Castelfranco. Determinante poi il contributo della scientifica che ha isolato le impronte dell’indagato sul cellulare e sugli occhiali della donna. Per il 20enne di Castelfranco si sono aperte le porte del carcere. Dovrà rispondere di violenza sessuale pluriaggravata, rapina aggravata e lesioni aggravate. Il fatto aveva scosso profondamente l’opinione pubblica anche per la brutalità dell’aggressione, mentre va sottolineato il coraggio dimostrato dalla vittima che, nonostante il dolore e lo chock, ha sempre collaborato attivamente con gli inquirenti.

E proprio in merito all’arresto del presunto stupratore, il sindaco di Modena Massimo Mezzetti ha ringraziato investigatori e magistratura per l’impegno prodigato nelle indagini ed espresso un pensiero di “particolare vicinanza e solidarietà” alla donna vittima della violenza.

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