Il maestro ha assegnato il premio al Teatro Comunale Pavarotti-Freni. Il ricordo di Mirella e Luciano: “Li rimpiango ogni giorno”
MODENA – La voce è ormai appannata, dice lui, ma la mano sul pianoforte e l’orecchio che la guida non lo sono di certo. A novantun anni Leone Magiera quell’orecchio lo usa ancora per selezionare le voci più interessanti del panorama internazionale conferendo – ieri, per la seconda volta – il Premio Leone Magiera a quella di Giulia Alletto, capace di vincere una selezione di talenti partita valutando a Ferrara migliaia di prospetti canori, fino a scegliere la sestina che si è esibita ieri al Teatro Pavarotti-Freni. Carriera, la sua, che si lega al Premio Magiera da subito: Giulia è protagonista nella Cenerentola al Teatro del Giglio di Lucca e lo sarà nuovamente, a gennaio, al Comunale di Ferrara. Per lei Leone è un maestro, e anche una fonte di costante incoraggiamento.
Sono giorni speciali per Magiera: venerdì scorso il concerto per i novant’anni di Mirella Freni, sua compagna di vita per più di venti, e a breve le celebrazioni per il novantesimo di Luciano Pavarotti. “Uniti da sempre” spiega Leone, che ci svela un curioso retroscena.