Il preconsuntivo 2025 chiude con un fatturato in calo del 5,1%. IL presidente Paolo Lamberti: “Dalla Cina concorrenza sempre più aggressiva, l’Unione Europea deve urgentemente rivedere il sistema Ets sulle emissioni di anidride carbonica”
MODENA – Macchinari per la ceramica, il 2025 chiude in calo ma meno peggio del previsto. Intanto la competizione internazionale, soprattutto cinese, è sempre più aggressiva, mentre l’Europa si dà regole troppo penalizzanti per le imprese. Il presidente Acimac Paolo Lamberti spiega che per le aziende italiane il mercato resta stagnante a causa della sovracapacità installata ma anche per la concorrenza asiatica. Il fatturato 2025 si attesta a 1.732 milioni di euro, per il 70% proveniente dall’export e l’Unione Europea come principale mercato. Ma proprio qui il settore è alle prese con gravi criticità.
Il presidente Acimac Paolo Lambrerti: “Per noi i veri dazi vengono da Bruxelles, serve un cambiamento”
Una situazione che penalizza le imprese italiane ed europee a favore di una concorrenza sleale di paesi molto più inquinanti e privi di regole ambientali. Per l’immediato futuro ci sono però anche segnali positivi, con paesi chiamati alla sostituzione di impianti obsoleti e una ripresa della Germania.