A 74 anni si è spenta dopo una lunga malattia la professoressa Michelina Borsari anima del FestivalFilosofia di cui è stata per 16 anni la Direttrice Scientifica. L’ultimo saluto sabato alle 11.30 presso la casa funeraria Terracielo di Modena
MODENA – Nove anni fa aveva lasciato la direzione del Festival Filosofia, una creazione visionaria nata da una sua idea e dal suo volere, poi dal suo lavoro e dalla sua passione. Un passaggio inevitabile, una condizione “irraggirabile” – aveva detto, quella di scontrarsi ad un certo punto della vita con la propria età e con qualche fatica in più. Un passo indietro, dopo 16 anni come Direttrice, che aveva lasciato tutti un po’ curiosi di immaginare come sarebbe stato il Festival senza di lei, fondatrice e ‘anima’, ma così non è mai stato perché anche con la guida, del suo allievo Daniele Francesconi in un grande lavoro sinergico, ha continuato comunque ad essere una presenza centrale all’interno del Consorzio. Protagonista assoluta della cultura modenese di questi quarant’anni, studiosa e operatrice culturale notissima anche in ambito internazionale. Era nata a Padova, ma modenese da sempre, Michelina Borsari arrivava da una famiglia contadina e raccontò lei stessa, in più di un’occasione che fu la prima ad aver avuto la possibilità di studiare”. Laureata in filosofia, avviò la sua carriera come insegnante al San Carlo, ha affiancato un lungo periodo di ricerca sui temi del cartesianesimo ed ha collaborato con tante riviste internazionali. Dagli anni ‘80 è iniziato il suo percorso presso la Fondazione San Carlo. Ne è stata la Direttrice scientifica dove ha avviato la Scuola internazionale di Alti Studi. Poi il Festival ed il coraggio di dare forma a un’idea: ha portato la filosofia nelle piazze, tra la gente, le ha dato un tono divulgativo e anche un po’ ‘pop’, liberandola dalla polvere degli scaffali di tanti immaginari. Ha portato a Modena, Carpi e Sassuolo i nomi più grandi Remo Bodei, Tullio Gregory, Marc Augè, Baumann e poi più recentemente Cacciari, Galimberti, Manzano e Racalcati. Ha condiviso la sua cultura, la sua profonda preparazione e la capacità di leggere i tempi e di trovarne il senso nelle lezioni di grandi maestri. Era impossibile immaginare un festival filosofia senza di lei allora, quando lascio’ la direzione, ancora di più lo è oggi che se ne è andata all’età di 74 anni dopo aver affrontato una lunga malattia. Per una triste coincidenza, l’edizione di quest’anno, sarà dedicata a lei ovviamente ed ad un tema, la “Paideia“, in cui si può condensare l’intera vita della Borsari, insegnamento e la trasmissione del sapere.
Il Festival è orfano da oggi della sua madrina, ne raccoglie il lascito e ci sentiamo tutti un po’ orfani, anche noi, di quella voce che ci portava a porci domande, di quello sguardo vivo e pieno d’urgenza che hanno le persone di fine intelletto, abituate a scandagliare con passione tra le materie di mente, cuore ed anima