Il presidente gialloblu dispiaciuto per non aver centrato i playoff. “Ma la permanenza in B non è mai scontata e vogliamo continuare a crescere”
MODENA – Undicesimo posto finale in classifica, 45 punti all’attivo. Due in meno rispetto allo scorso campionato, quando il Modena aveva chiuso nel gruppo di quattro squadre allineate al nono posto. I numeri parlano e lo fa anche il presidente canarino Carlo Rivetti, che affida ai canali ufficiali del club il bilancio di un’annata in chiaroscuro. “Siamo consapevoli – ammette il numero uno gialloblu – di non essere riusciti a raggiungere il nostro obiettivo iniziale che era quello di migliorare i risultati sportivi della stagione precedente. È innegabile che il finale abbia lasciato grande amaro in bocca. L’opportunità di accedere ai playoff era concreta ma in alcuni momenti chiave siamo mancati e il sogno è svanito. Tuttavia, questo non deve cancellare la consapevolezza di quanto di buono è stato fatto, soprattutto dopo il complicato inizio di stagione che ci ha visto coinvolti in zona retrocessione”.
Non si nasconde, Rivetti, per un epilogo che ha deluso senza mezzi termini una proprietà che aveva lavorato con il chiaro intento di fare un passo avanti e che invece si è ritrovata ad archiviare il terzo torneo consecutivo di B senza progressi e nel pieno della contestazione dei tifosi. Una realtà che il presidente non nega, pur sottolineando anche l’altra fondamentale faccia della medaglia. “Abbiamo mantenuto la categoria, cosa che ci garantisce di poter proseguire con fiducia nella nostra programmazione. Un risultato da non dare mai per scontato”.
Poi il futuro, che passa da decisioni che il Modena sarà ben presto chiamato a prendere. Rivetti non fa nomi ma traccia una linea che conferma le ambizioni di una società intenzionata a crescere, “con una visione – dice – di medio-lungo termine”. “Le valutazioni in vista della prossima stagione sono già iniziate. Ogni scelta sarà ponderata con attenzione e responsabilità: il nostro obiettivo è quello di proseguire nel costruire basi solide per un progetto sportivo e sociale sostenibile e ambizioso, sia in campo che fuori”.
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