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Caregiver, “soli e in preda alla burocrazia”. Ma aumentano i fondi

La storia di Roberta, per 14 anni accanto al padre, è diventata un libro. “Bene le risorse, ma i percorsi siano più equi e snelli”

MODENA – Quattordici anni al capezzale di una persona non autosufficiente, le cui condizioni di salute gradualmente peggiorano presentando difficoltà sempre diverse. Il calvario del padre di Roberta Agazzani è iniziato nel 2008 e si è concluso con la scomparsa dell’uomo nel 2022; la diagnosi non è stata semplice, tanto per cominciare: solo nel 2010, dopo due anni, i medici sono stati certi si trattasse di demenza vascolare. Da lì è iniziato un percorso accidentato nel quale, spiega Roberta, la difficoltà più grande è stata quella di non avere nessuno accanto che le insegnasse come fare. Nel suo libro dal titolo “Convivere con la demenza” il calvario, proprio e del papà, Roberta lo racconta tutto, dalla conciliazione dei doveri quotidiani al tentativo di vivere con normalità. Con un secondo nemico intangibile, oltre alla demenza, con cui combattere: la burocrazia. L’infusione da 5 milioni di euro destinati ai caregiver, di cui 2,7 dalla Regione e 2,3 dallo Stato, è uno sforzo concreto nella direzione giusta: alle AUSL modenesi va un totale di 360mila euro in più rispetto al 2024. Ora – conclude Roberta – bisogna snellire i percorsi e migliorare le regole per accedervi.

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