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E’ ancora un uomo in fuga il 26enne di Bomporto, detenuto alla Dozza di Bologna irreperibile da giovedì dopo un permesso per la tesi di laurea

BOMPORTO (Modena) – E’ ancora un uomo in fuga Andrea Cavallari, 26 anni di Bomporto, uno dei componenti della banda dello spray responsabile della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Le forze dell’ordine lo stanno cercando da giovedì quando, dopo essere uscito dal carcere bolognese della Dozza con un permesso per discutere la tesi di laurea, ha fatto perdere le sue tracce. Scuote a testa il patrigno Marco, dal suo negozio di elettrodomestici di Bomporto. Non vuole parlare al microfono ci racconta però cosa è successo in quei frangenti. Dopo la discussione della tesi tutta la famiglia; lui, la moglie e madre di Andrea, la fidanzata del ragazzo e la nonna si sono recati al ristorante. “E’ stato un pranzo sereno – racconta- abbiamo parlato di diverse cose, Andrea era tranquillo”, poi l’uomo riferisce un particolare; la comparsa sulla scena di un amico di Andrea Cavallari,  che su suggerimento del ragazzo, ha accompagnato lui e la nonna  alla stazione delle corriere per fare rientro a Bomporto.  Andrea, l’amico e la fidanzata  sarebbero dovuti tornare al ristorante dove li attendeva la madre ma non si sono mai presentati Non è escluso secondo il padre di Cavallari, che la fuga fosse pianificata, organizzata in anticipo anche se non è chiaro il coinvolgimento dell’amico, un uomo tra i 35-40 anni. Di certo secondo Marco che ha cresciuto Andrea da quando aveva 3 anni è stata una grande mancanza il fatto che il giovane non fosse accompagnato da un agente durante il permesso per recarsi all’università. Andrea Cavallari, lo ricordiamo, sta scontando una pena di 11 anni  e dieci mesi ha fatto parte della banda di giovani della bassa modenese che metteva a segno rapine e scippi nei locali di mezza Italia spruzzando spray al peperoncino. La notte del 7 dicembre 2018 alla Lanterna Azzurra di Corinaldo nella calca morirono cinque ragazzi minorenni e una mamma di 39 anni

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