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Crisi Maserati, è il giorno di Tavares e scatta lo sciopero

Ad inizio estate il manager aveva promesso la piena operatività per tutti gli stabilimenti italiani entro il 2030 ma nella fabbrica del Tridente i giorni di lavoro si stanno riducendo sempre di più: i dipendenti sono in cassa integrazione con una media di appena 5 giorni di lavoro al mese

MODENA – L’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares visiterà  lo stabilimento Maserati di Modena. Ad inizio estate il manager aveva promesso la piena operatività per tutti gli stabilimenti italiani entro il 2030 ma nella fabbrica del Tridente i giorni di lavoro si stanno riducendo sempre di più: i dipendenti sono in cassa integrazione con una media di appena 5 giorni di lavoro al mese. In occasione della visita del ceo, la Fiom-Cgil ha annunciato lo sciopero con presidio davanti allo stabilimento di via Ciro Menotti dalle 8 alle 12: “Questo 2024 è sicuramente il peggiore di sempre -dice la Cgil- ma anche il 2025 non promette nulla di buono”. Per essere rilanciata, prosegue il sindacato, Maserati ha bisogno di nuovi modelli. A fronte di stipendi dei lavoratori che si riducono, quello del manager invece è cresciuta a 37 milioni di euro, equivalente a quella di oltre mille operai. Ad irritare la fiom, anche la preannunciata buonuscita da 100 milioni di euro quando l’amministratore delegato cesserà l’incarico. La crisi insomma colpisce solamente i lavoratori che con la loro esperienza e manualità hanno creato negli anni la ricchezza dell’azienda.

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