A Terracielo l’ultimo saluto alla fondatrice del Festival Filosofia, che le dedicherà l’edizione ormai alle porte
MODENA – Sul feretro portato in chiesa sulle note di Bach un grande mazzo di rose e una delle sue foto più belle, il sorriso di Michelina Borsari che i tanti presenti all’ultimo saluto oggi a Terracielo hanno ben stampato in mente. Quello che era solito accompagnare ad ogni suo intervento e ad ogni domanda provocatoria che poneva alle coscienze quando prendeva la parola nelle sue lezioni. A salutarla i colleghi di una vita, una vita dedicata allo studio e dedicata all’insegnamento, ci sono tanti dei suoi ex alunni del Muratori che ne hanno parlato come di un insegnante indimenticabile, ci sono gli amici, i famigliari la sorella Francesca ed i nipoti Federico e Caterina e tutti coloro che con lei in questi 25 anni hanno lavorato al festival filosofia, la sua creatura più grande quella di cui tutta la comunità culturale e tutta la sua città Modena le sarà eternamente grata. Prima una cerimonia religiosa celebrata da Don Carlo Bertacchini con la benedizione della salma e poi un momento più laico con il ricordo del sindaco Mezzetti, “Michelina e’ stata una grande interprete della centralità del pensiero” – ha detto e poi le parole del direttore del festival Daniele Francesconi “Ci ha insegnato – ha detto – che lo studio e’ la forma più alta d’amore”. I grandi nomi del festival, sia Cacciari che Galimberti Michela Marzano in luoghi troppo lontani di villeggiatura, hanno fatto comunque arrivare la loro vicinanza ed il loro cordoglio, semplici ma toccanti le parole di Barbara Carnevali oggi sul quotidiano La Stampa rivolte a lei “Stai bene, stai bella” le dice. Poi tanti gli interventi degli ex alunni, collaboratori. Presente invece padre Enzo Bianchi legato con lei da una profonda amicizia. Un saluto semplice ma toccante e commovente e il sentimento comune, condiviso da tutti, di avere avuto la fortuna di grande incontro e da oggi i una perdita altrettanto grande