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Il consumo di suolo rallenta, ma lo “zero” è ancora lontano. VIDEO

Rapporto ISPRA sul consumo di suolo, l’Emilia-Romagna resta la regione più cementificata d’Italia ma l’utilizzo di nuovo terreno rallenta, in particolare a Modena protagonista di una netta inversione.

MODENA – L’Emilia-Romagna, per la sua natura morfologica ma anche economica, resta la regione col maggior consumo di suolo in Italia. D’altronde rispetto a regioni simili come Veneto o Lombardia, le aree montuose sono molto meno estese. In Emilia-Romagna è già cementificato l’8,91% del territorio contro una media nazionale del 7,16%. I comuni più cementificati in regione sono Cattolica, Riccione e Fiorano Modenese. L’utilizzo di terreno vergine però rallenta, in particolare a Modena città, dove il consumo è sceso dai 164 ettari del 2021 ai 73 ettari dello scorso anno. Così ha deciso il Pug, piano urbanistico generale che riprende il dettato della legge regionale di non consumare nuovo suolo.
Per i nuovi progetti urbanistici in città la giunta Mezzetti ha infatti avviato un percorso partecipato tra i quartieri, raccogliendo interessanti proposte.
Modena insomma punta a una netta inversione di tendenza provando anche a recuperare terreni consumati.

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