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Massa Finalese: tra gli indagati per l’incidente alla Padana Sali anche il fratello della vittima. VIDEO

“Un atto dovuto” per la Procura: nel registro, per la morte di Roberto Carani, anche l’operaio che diede l’allarme

FINALE EMILIA (MODENA) – Accanto al dolore per la scomparsa di Roberto Carani, imprenditore di Massa Finalese rimasto schiacciato da un braccio meccanico mercoledì scorso, c’è l’indagine sulle responsabilità del gravissimo incidente sul lavoro verificatosi nella ditta di famiglia, la Padana Sali: due persone sono state iscritte nel registro degli indagati, “come atto dovuto” precisa la Procura di Modena. I due indagati sono proprio il fratello di Carani, co-titolare dell’azienda, e un operaio che si trovava sul posto, il primo – oltretutto – a dare l’allarme dopo l’incidente. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e sono previsti per la settimana prossima accertamenti tecnici all’interno dell’azienda con i consulenti della procura. Secondo una prima ricostruzione l’incidente alla Padana Sali si è verificato mentre Roberto Carani stava controllando la macchina che carica i pacchi di sale sui pallet; in quel momento sarebbe rimasto impigliato a una pinza e, successivamente, incastrato nell’ingranaggio; Carani a quel punto non ha avuto scampo, perdendo la vita prima che l’ambulanza del 118 potesse arrivare sul posto. A Carabinieri e Medicina del Lavoro i famigliari dell’imprenditore avevano subito fornito rassicurazioni circa la regolarità dei certificati di sicurezza di tutte le macchine, inclusa quella dell’incidente, forse colta da un malfunzionamento improvviso. Non è escluso l’errore umano – una mossa azzardata in un punto della macchina separata da griglie, da parte di una persona pur esperta come la vittima. Carani era infatti solito occuparsi dei macchinari, quelli di imballaggio in particolare. Ora la famiglia attende l’autopsia per poter organizzare il funerale, ma anche l’esito delle indagini che ora vedono il fratello della vittima nel registro degli indagati.

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