L’artista contemporaneo e il gesuita Antonio Spadaro si sono confrontati sul palco del Teatro San Carlo sul tema della spiritualità nell’era digitale. Nel dibattito si è parlato anche di pace e di educazione.
MODENA – Un artista, un religioso, un tratto d’unione letterario: Francesco Monico ha raccolto nel volume intitolato “Spiritualità” il confronto – talvolta acceso – fra Michelangelo Pistoletto e Antonio Spadaro sull’esistenza che si traduce in bit, byte e algoritmi attraverso i nuovi strumenti digitali. Dalle riflessioni di Spadaro e Pistoletto si traggono tutti i bisogni contemporanei dell’uomo, dalla spiritualità – la creazione come concetto divino, la tecnologia per arrivare al di là dei limiti della vita – fino all’educazione dei giovani. Persino la pace.
Nei giorni, delicatissimi, della lite politica sul divieto di parlare di educazione affettiva e sessuale fino alla scuola media, Spadaro – che è sottosegretario del Vaticano alla cultura e all’educazione – detta una linea più responsabile, più attiva, sottolineando come il ruolo di chi educa non possa essere delegato – ma vada capito, prima di essere messo in atto.