E’ arrivata l’assoluzione definitiva per Pasquale Concas in merito all’omicidio dell’avvocatessa modenese Elena Morandi, morta nel 2017. Non fu lui ad ucciderla. Il 53enne sardo resta comunque in carcere per due precedenti omicidi
MODENA – Non fu Pasquale Concas ad uccidere l’avvocatessa modenese Elena Morandi. La Corte d’assise d’appello di Bologna ha scritto la parola fine sui fatti dello scorso 24 settembre 2017 quando la 56enne venne trovata morta nel suo appartamento di via Boccabadati in città. La sentenza ora è divenuta irrevocabile non essendoci stata impugnazione da parte della procura generale. Ne dà notizia il Resto del Carlino. Concas resta comunque ì in carcere a Volterra dove sta scontando la pena per altri due omicidi. Ricordiamo che secondo l’ipotesi accusatoria Concas avrebbe ucciso la donna soffocandola, poi avrebbe appiccato il fuoco all’abitazione per simulare un incidente, il tutto allo scopo di rapinarla del computer e di alcune centinaia di euro. Secondo quanto riscritto nell’ultima sentenza invece Concas fu l’ultima persona a vedere in vita l’avvocatessa ed è vero che la derubò del computer, ma non vi è prova che fu lui ad ucciderla e neppure ad appiccare il rogo in casa. Per questo il 53enne sardo è stato assolto dalle accuse di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. Come detto l’imputato resta però in carcere, dove sta scontando una condanna a 24 anni per l’omicidio di Arietta Mata, una ragazza ungherese di 24 anni che si prostituiva sulla via Emilia tra Modena e Castelfranco, trovata cadavere nelle campagne di Gaggio il 20 gennaio 2018. In passato Concas era già stato condannato per l’omicidio di un’altra donna, avvenuto a Olbia nel 1994 a scopo di rapina.
