Ascoltati periti e una nota antropologa forense che dopo approfondimenti medico legali sui resti della donna hanno spiegato come sarebbe stata uccisa la 32enne di Ravarino: con 7 colpi di un coltello di piccole dimensioni all’addome
MODENA – Secondo gli approfondimenti è stata uccisa con un coltello di piccole dimensioni: una lama di 5-6 cm, con 7 colpi, inferti nella parte superiore del corpo. In tribunale a Modena nuova udienza per il processo Alice Neri. Sono stati ascoltati Vittorio Gatto e Gianmarco Ferri della Medicina Legale di Modena, gli esperti che per primi hanno svolto le indagini autoptiche sul corpo carbonizzato della donna. Per la prima volta in aula sono state mostrate le immagini del ritrovamento della 32enne, il 18 novembre del 2022, nella sua auto bruciata a Fossa di Concordia. Sembra quasi certo il fatto che la Neri fosse già morta quando la sua autovettura è stata data alle fiamme. E’ stato ribadito che nel cuore della donna era presente un frammento osseo, segno di una morte violenta. La parola è passata poi all’antropologa forense Cristina Cattaneo, dell’università di Milano, conosciuta per aver seguito i casi di Saman Abbas, Stefano Cucchi, Yara Gambirasio e altri. E’ stata incaricata dal Pubblico Ministero di svolgere ulteriori approfondimenti medico legali sui resti ossei di Alice Neri e per scoprire se fossero presenti o meno ferite da taglio. I colpi sono stati inferti all’addome, poi in una mano, quella con la quale ha provato disperatamente a difendersi dai fendenti. Unico imputato per il femminicidio è il 30enne tunisino Mohammed Gaaloul presente in aula, assenti i famigliari della vittima.
