CORRELATI
Cronaca

Rifiuti, la raccolta differenziata non si ferma per le feste, ma varia

Cronaca

Evasione totale per 6 anni, la Gdf sequestra 320 mila euro a imprenditore carpigiano

Cronaca

Ecco il nuovo centro per l’impiego di via del Mercato

Sciopero generale del 29 novembre. Dalla scuola ai trasporti: ecco chi si ferma

Cgil e Uil hanno confermato, dopo l’incontro dei giorni scorsi con il Governo sulla manovra, le ragioni dello stop di 8 ore, con manifestazioni territoriali.

BOLOGNA – Una mobilitazione indetta per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese, per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.
In queste settimane si stanno svolgendo in tantissime realtà del nostro territorio le assemblee sindacali con lavoratrici e lavoratori per confrontarsi proprio sulla manovra di bilancio e sulle proposte messe in campo dal sindacato. Al governo e al sistema delle imprese Cgil e Uil chiedono di prendere soldi dove sono (extraprofitti, profitti, rendite, grandi ricchezze, evasione fiscale e contributiva); un finanziamento straordinario per sanità pubblica, servizi sociali, non autosufficienza, istruzione e ricerca; rinnovo dei Ccnl pubblici e privati per aumentare il potere d’acquisto, con detassazione degli aumenti; piena rivalutazione delle pensioni, rafforzare ed estendere la quattordicesima; riforma delle pensioni che superi la legge Monti/Fornero; politica industriale per i settori manifatturieri e per i servizi con investimenti per difendere l’occupazione – anche con il blocco dei licenziamenti –, creare nuovo lavoro e costruire un modello di sviluppo sostenibile; tutela della salute e sicurezza e contrasto alla precarietà cambiando la legislazione sul lavoro; ritiro del disegno di legge sicurezza e rispetto delle libertà costituzionali.

“La manovra in discussione condanna il Paese ad un futuro di austerità e decrescita. L’unico investimento concreto che il Governo attua è sulle spese militari e questo la dice lunga sull’idea di politica economica della destra italiana. L’emergenza salariale, la precarietà lavorativa, il progressivo assottigliamento del welfare, non trovano risposte, anzi vengono quasi incentivate in una logica che mira a consolidare le diseguaglianze sociali esistenti e un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento di chi lavora.

Per questo scioperiamo. Per questo anche da Reggio, a Bologna venerdì, confidiamo di essere in tanti” dichiara Cristian Sesena, segretario generale della Cgil Reggiana.

“Il Governo ha perso un‘ ulteriore opportunità per aiutare chi è in difficoltà; di fatto strizza l’occhio agli evasori fiscali e condanna chi regolarmente paga le tasse ovvero lavoratrici e lavoratori dipendenti e pensionati. Utilizza miliardi per fare propaganda con i migranti in Albania, sottraendo risorse utili per rendere accessibile a tutti la sanità, il trasporto pubblico locale, la scuola e magari fare una sanatoria per aiutare le imprese che necessitano di lavoratori anche extracomunitari. Questa manovra finanziaria certifica un’idea di società basata sul principio di debolezza con i forti e prepotenza con i deboli quindi è decisamente penalizzante

per le persone che rappresentiamo che invece chiedono giustizia economica e fiscale, attraverso l’adeguamento dei salari e delle pensioni , tra i più bassi d’Europa“ aggiunge Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Modena e Reggio.

Per tutte queste ragioni lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati da Reggio Emilia e provincia parteciperanno alla manifestazione regionale che si terrà a Bologna.

E sono già tantissime le prenotazioni raccolte su pullman e treni.

Il concentramento del corteo è previsto alle ore 9.30 a Porta Lame per dirigersi fino a Piazza Maggiore, dove interverranno Marcello Borghetti, Segretario generale UIL Emilia Romagna, e Maurizio Landini, Segretario generale CGIL Nazionale.

© Riproduzione riservata

CONDIVIDI

SEGUICI SUI SOCIAL
Cerca nel sito