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Stellantis sposta a Modena la produzione di GranTurismo e GranCabrio

I modelli prodotti ora a Mirafiori passeranno dopo l’estate allo stabilimento di Modena. Possibile il ritorno in officina di 180 lavoratori ora in contratto di solidarietà. I dipendenti di Mirafiori si dedicheranno alla produzione della nuova 500 ibrida

MODENA – Maserati, il gruppo Stellantis ha deciso di spostare la produzione dei modelli GranCabrio e GranTurismo da Mirafiori a Modena. Le attività partiranno nel quarto trimestre dell’anno. Modena torna ad essere il cuore della Maserati. Il gruppo Stellantis ha deciso di spostare la produzione della GranCabrio e della GranTursimo dallo stabilimento di Mirafiori a quello di Modena, anche se a Torino rimarranno le attività di lastratura e verniciatura di questi modelli. Gran parte dei lavoratori Mirafiori passeranno dalle linee Maserati a quelle della nuova 500 ibrida. Per Stellantis questa sarà tra i modelli cruciali per il futuro dell’azienda, dato che la 500 è già affermata come icona italiana nel mondo. Attualmente a Modena la casa del Tridente produce le supersportive Mc20, nelle versioni Halo Car e la cabrio Cielo, oltre alla nuovissima Gt2 stradale. Da poco sono state aperte anche le Officine Fuoriserie Maserati con l’innovativa linea di verniciatura per le personalizzazioni degli allestimenti. Dotato di tecnologie all’avanguardia, lo stabilimento di Modena è tra gli impianti più avanzati del paese. Per Santo Ficili, amministratore delegato di Maserati e Alfa Romeo, “riportare la GranTurismo e la GranCabrio a Modena è una decisione orgogliosa e strategica che rafforza le nostre radici”. La produzione dei due modelli GranTurismo e GranCabrio, in tutte le loro versioni, partirà a Modena dopo l’estate. Per il sindaco di Modena Massimo Mezzetti è una buona notizia che conferma la volontà di creare a Modena il polo del lusso. Per la Uilm è una buona notizia e si augura che sia il primo passo del rilancio per riportare in officina i 200 lavoratori ora in contratto di solidarietà. Perplessità da parte della Fim-Cisl nazionale, il semplice spostamento della produzione non convince e resta da capire l’efficacia anche se, per Modena, è certamente una buona notizia. Per Fiom-Cgil la decisione, pur positiva per Modena, non significa futuro: gli attuali volumi produttivi non sono sufficienti a riportare la piena occupazione e il sindacato chiede vere politiche industriali col coinvolgimento del Governo.

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