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Suicidio assistito, l’associazione Luca Coscioni chiede una legge nazionale. VIDEO

Dopo l’approvazione di una legge regionale in Toscana che definisce tempi e modi certi per accedere al fine vita medicalmente assistito, Michele De Luca, co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, chiede una legge nazionale: “Dalla sentenza della Corte Costituzionale del 2019 il suicidio assistito non è più reato”

MODENA – La Toscana è la prima regione italiana ad aver approvato una legge che regolamenta il suicidio medicalmente assistito. Una pratica che in Italia, sottolinea l’associazione Luca Coscioni, è legale sin dal 2019, in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale. In Emilia-Romagna, con una delibera adottata nel febbraio 2024, sono stati definiti i tempi (42 giorni dalla richiesta) e modi (farmaco e medico forniti da ospedali pubblici) per ottenere il trattamento. Tre le richieste presentate, tutte da malati oncologici. La sentenza della Corte aveva anche fissato le condizioni, che devono sussistere tutte insieme, per poter chiedere il fine vita medicalmente assistito: libera autodeterminazione della persona, che deve avere una patologia irreversibile, portatrice di intollerabili sofferenze fisiche o psichiche e sopravvivere grazie a trattamenti di sostegno vitale. Condizioni che riguardano malati gravi ma per i quali, dal 2019, manca una legge nazionale. Ecco allora che a muoversi sono state le regioni, prima l’Emilia-Romagna con un atto amministrativa, ora la Toscana, con una legge.

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