La medaglia d’oro al Campionato del mondo ha fatto entrare nella leggenda le ragazze della nazionale di Julio Velasco. Per il tecnico modenese d’adozione e le azzurre è un’impresa che parte da lontano
MODENA – “Lo so, lo so che siamo diventati una leggenda, lo so. Non è facile. Poi per carità, lasciamo stare i social che mi mettono in tutti i ruoli improponibili. Io sono solo un allenatore”. Non si nasconde dietro un dito Julio Velasco, il condottiero della nazionale femminile che non sa perdere e che dopo l’olimpico ha conquistato anche quello iridato, 23 anni dopo il primo e unico trionfo del 2002. La sua nazionale, imbattuta da 36 partite consecutive, ora è leggenda. E lo è anche grazie a lui, che ha tirato i fili di un gruppo potenzialmente fortissimo rendendolo vincente. Un lavoro confezionato insieme a uno staff che parla tanto modenese, da Massimo Barbolini al suo fianco, al fisioterapista Francesco Bettalico.
Modena è casa per Velasco che alla guida della Panini conquistò quattro scudetti consecutivi che lo consacrarono prima del passaggio alla guida della nazionale dei fenomeni. E tra il romagnolo Brusi e l’argentino Taboada, la dedica passa anche all’ombra della Ghirlandina, attraverso il ricordo del dirigente che lo aiutò al momento del suo arrivo in gialloblu, Leo Novi.
Lo scorso anno VNL e Olimpiade, in questo 2025 di nuovo VNL e Mondiale. L’Italia sa solo vincere, quando tutto è semplice o all’improvviso complicatissimo, come nelle due sfide decisive contro Brasile e Turchia.