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All’indomani della decisione che in appello ha esteso la pena per l’ex imprenditore edile parla Elena Tiron, sorella e zia di Gabriela Trandafir e Renata: “E’ stata restituita loro dignità”.

MODENA – E’ scoppiata in lacrime Elena Tiron, sorella di Gabriela Trandafir, 47 anni, e zia di Renata, 22, le vittime del duplice femminicidio compiuto nel giugno del 2022 in una villetta a Cavazzona di Castelfranco. Una sentenza, quella pronunciata dalla Corte di assise di Bologna nel processo d’appello a carico di Salvatore Montefusco, l’ex imprenditore edile 70enne che uccise a fucilate la moglie e la figlia di lei, che ha esteso la pena da 30 anni all’ergastolo, restituendo dignità alle due donne massacrate. Questo il pensiero dei familiari delle due vittime, che non avevano mai accettato la prima sentenza emessa dal tribunale di Modena, sentenza che aveva fatto molto discutere e scatenato un acceso dibattito, anche in virtù di quella definizione di “comprensibilità umana” dei motivi che avevano spinto l’imputato ad agire. “La riforma della sentenza ha riacceso una speranza per tutte le donne vittime di femminicidio” le parole di Elena Tiron, che ha poi voluto ringraziare l’avvocato che ha assistito i familiari, Barbara Iannuccelli.

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