“La Linea Tavares incauta e orientata al profitto, si chiude un ciclo di pessime decisioni”: questo il duro giudizio della CISL sul CEO uscente di Stellantis, e restano forti le preoccupazioni sulla ripresa di Maserati.
Il calo delle vendite rispetto ai primi 11 mesi del 2023 sfiora il 10%, quello mese su mese rispetto a Novembre 24 supera il 24%; il titolo è caduto in borsa, -6%, alla notizia che Carlos Tavares lascerà Stellantis. Notizia accolta invece con entusiasmo dai sindacati, da tempo in polemica con la linea manageriale del portoghese. L’accusa rivolta a Tavares trova riscontro nell’analisi dei dati: dopo un 2023 estremamente positivo, con quasi 200 miliardi di ricavi e 18,6 di utile, Stellantis è crollata nel 2024 prima negli Stati Uniti e poi in Europa. Il piano che puntava a salire a 300 miliardi di ricavi nel 2030 è fallito, mancano gli investimenti mentre abbondano – come denunciato dai sindacati – i dividendi distribuiti agli azionisti, cosa che spiegherebbe la maxi buona uscita da 100 milioni promessa a Tavares. Maserati, tra le peggiori del gruppo, ha perso il 60% del fatturato. A Modena doveva esordire in linea di montaggio la Maserati Mc20, prevista per marzo 2025, ma l’ultima decisione di Tavares è stata quella di posticiparla e intanto nello stabilimento di via Ciro Menotti si lavora pochi giorni al mese, la solidarietà appena rinnovata. Sempre a Modena, la chiusura dell’Innovation Lab e della cosiddetta Quality Plant porterà ad aprile 173 uscite incentivate, a fronte di una produzione ridotta del 73,3% sullo stabilimento modenese. Davanti al Tridente si apre una strada lunga e accidentata, ma secondo i sindacati il cambio di rotta potrà fornire la spinta che serve.