Ad una nuova espansione nell’edilizia e nei servizi, fa da contraltare la persistente debolezza della manifattura. A rivelarlo è Banca di’Italia nell’aggiornamento congiunturale relativo ai primi sei mesi del 2024, che sottolinea anche il calo dell’export.
BOLOGNA – L’agricoltura è in recupero, dopo il forte calo del 2023, ma l’intensità della ripresa è incerta a causa delle recenti alluvioni. Gli investimenti pubblici, in particolare le opere previste dal Pnrr, sostengono l’espansione del comparto edile. A rendere contenuto il ritmo di crescita dell’economia emiliano-romagnola nella prima metà del 2024 è la persistente debolezza della manifattura. Secondo il sondaggio della Banca d’Italia circa il 70 per cento delle imprese industriali ha registrato fatturati in calo o al massimo stabili, e i dati di Unioncamere evidenziano una diminuzione della produzione estesa a tutti i comparti, con l’eccezione dell’alimentare. L’andamento dell’industria ha risentito del calo dell’export, a -1,4, e soprattutto la contrazione verso la Francia e la Germania in crisi. Note positive a metà arrivano anche dal settore dei servizi. Nei prossimi mesi si potrebbe trarre vantaggio dal recupero del potere d’acquisto delle famiglie e da condizioni più favorevoli ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche contribuiscono al rallentamento delle attività segnalate dal Banca d’Italia tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025.