Dal 3 luglio era riuscito a fare perdere le sue tracce; si era ipotizzata anche una fuga in Romania, paese natale della madre
BARCELLONA – E’ stato arrestato a Lloret de Mar, in Spagna, Andrea Cavallari, uno degli autori della strage di Corinaldo. Era fuggito dal carcere di Bologna il 3 luglio scorso, quando dopo aver ottenuto un permesso speciale per discutere la tesi, non era rientrato alla Dozza facendo perdere le tracce. I carabinieri però, con la collaborazione della Polizia di Barcellona, lo hanno rintracciato intorno alle 10 mentre usciva da un hotel a Lloret de Mar, sulla costa catalana. Cavallari, oggi 26enne, aveva con sé documenti falsi e numerose banconote, anche queste contraffatte. La sua latitanza è durata 14 giorni, nel fine settimana aveva lasciato alcune tracce nell’area di Barcellona che non sono sfuggite agli inquirenti, che hanno organizzato il blitz che lo ha riportato in manette. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa al comando dei Carabinieri di Ancona, le cui immagini ci sono state fornite da Vera Tv Marche. Cavallari è stato sorpreso durante il check-out dall’albergo: al momento del fermo non era armato e non ha opposto resistenza. Il giovane è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria spagnola, in attesa dell’estradizione in Italia, procedura che richiederà tra i 10 e i 30 giorni. Andrea Cavallari deve scontare una condanna a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo. La notte dell’8 dicembre 2018, alla discoteca “Lanterna Azzurra” Cavallari, originario di Bomporto, faceva parte del gruppo di 7 persone, di cui 6 originarie del modenese, che spruzzarono spray al peperoncino nel locale gremito con l’obiettivo di rapinare le persone in fuga. La calca generata provocò però il cedimento di un ponte di accesso al locale. Qui rimasero schiacciate diverse persone, in sei persero la vita: cinque ragazzine minorenni e una mamma di 39 anni. Il 13 dicembre 2022 Cavallari fu condannato assieme a Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Moez Akari, Haddada Souhaib e Badr Amouiyah. Il settimo del gruppo, processato col rito abbreviato, venne condannato nel maggio successivo: per tutti vennero inflitte pene dai dieci ai dodici anni e mezzo di reclusione. Dopo la laurea 14 giorni fa in diritto del lavoro, col voto di 92 su 110, per Andrea Cavallari si riaprono le porte del carcere.