Un lungo abbraccio liberatorio tra la madre e il fratello di Alice, che hanno sempre chiesto giustizia. “Nessuno di noi a vinto, lei non tornerà più”
MODENA – A quasi tre anni dal terribile delitto e ad un anno e mezzo dall’inizio del processo (7 febbraio 2024) si chiude uno dei processi più partecipati e mediatici degli ultimi anni. Una sentenza arrivata due settimane dopo l’ultimo saluto alla donna. Lo scorso 5 luglio infatti i familiari di Alice hanno potuto celebrare il funerale a Ravarino. Commossi e provati la mamma e il fratello della donna che non hanno mai smesso di chiedere giustizia. Secondo i Pm che hanno condotto le indagini Claudia Natalini e Giuseppe Amara, Gaaloul ha compiuto “un reato orribile e gravissimo”- aveva detto lo scorso 11 giugno la pm Claudia Natalini durante la requisitoria, convinta che ad incastrare l’imputato siano stati indizi plurimi e precisi. Secondo quanto è stato ricostruito in questi mesi Gaaloul non conosceva la vittima ma la incontrò quella sera allo Smart Cafè di concordia, dove lei aveva passato la serata con un collega di lavoro. Assente oggi il marito della vittima, Nicholas Negrini, che tramite il suo avvocato Antonio Ingroia nell’ultima udienza ha revocato la costituzione di parte civile, sfilandosi di fatto dal processo. Secondo lui non è stato il tunisino ad uccidere Alice.
