Un anno e quattro mesi per ottenere un documento che poi, di fatto, aveva una validità residua di soli due mesi. “Tempi di attesa inaccettabili ed una corsa ad ostacoli” denuncia la Cgil.
MODENA – L’odissea di Khalid è l’odissea di migliaia di cittadini stranieri. Non un caso isolato, ma la norma. Tempi di attesa lunghissimi per i rilasci o i rinnovi dei permessi di soggiorno, come lunghissime sono le file davanti alla questura, dove spesso si trovano anche famiglie con bambini, in coda per poter avere quel documento legale da cui dipendono tutti i principali diritti dei lavoratori immigrati. Diritti fondamentali come l’assistenza sanitaria, il ricongiungimento familiare; senza quel foglio non si può ottenere una casa in affitto, non si può accendere un mutuo. E senza un permesso valido in tasca, nell’attesa la ricevuta diventa un problema anche per tanti datori di lavoro. “Tempi di attesa inaccettabili ed una corsa ad ostacoli che accomuna anche gli stranieri che da anni vivono e lavorano nel nostro paese” è la denuncia della Cgil.