A sorpresa il ministero dell’istruzione e del merito ha deciso di rinviare di tre settimane la data. “Più tempo per scelte ponderate” la spiegazione. Una decisione che “genererà diverse difficoltà” ha detto l’assessora alle Politiche educative di Modena.
MODENA – Con un annuncio a sorpresa che ha spiazzato i genitori e anche le scuole, il Ministero dell’Isruzione ha fatto sapere che le iscrizioni per le scuole materne quest’anno si apriranno con due settimane di ritardo e si chiuderanno il 10 febbraio «per consentire – è stato spiegato – una scelta ponderata». Cambiano dunque le date per le domande di iscrizione alle scuole di infanzia. Il ministero lo ha comunicato anche al Comune di Modena attraverso una circolare. Slitta così la data iniziale dell’8 gennaio: le iscrizioni saranno aperte dalle 8 del mattino del 21 gennaio alle ore 20 del 10 febbraio. Sono 1.350 le famiglie residenti in città con bambini e bambine che nel 2025 compiranno tre anni e potranno quindi iscriversi alle scuole d’infanzia. A tutte loro il comune sta inviando una lettera per informare sulle modalità di ammissione alle strutture pubbliche e convenzionate. Le domande di iscrizione vanno presentate esclusivamente on line, tramite credenziali Spid, Cie o Cns, sull’apposito sito del comune di Modena.
E su questo rinvio è intervenuta oggi l’assessora alle Politiche educative del Comune di Modena Federica Venturelli sottolineando che questa decisione “genererà diverse difficoltà. Le scuole, che avevano già organizzato attività di orientamento e open day prima delle vacanze natalizie, si trovano ora a dover rivedere i propri piani con effetti negativi sulla determinazione degli organici e sull’organizzazione del nuovo anno scolastico. La mancanza di chiarezza e di certezze rischia di creare caos e ritardi, con conseguenze dirette sul regolare avvio delle attività didattiche. Chiediamo al Governo – conclude l’assessora Venturelli – di adottare scelte più ponderate e tempestive, evitando improvvisazioni e dilettantismo che impattano direttamente su Enti locali, scuole e famiglie”.