Abramo Manfredini compie 105 anni. Festa speciale a casa sua nel borgo di Renno a Pavullo. Nato subito dopo la grande Guerra, ha combattuto in Libia e Albania durante il secondo conflitto mondiale prima di tornare a casa e fare l’agricoltore. “La guerra – dice – mi fa ancora paura e i conflitti di oggi temo possano arrivare anche qui da noi. Ai giovani consiglio sempre di coltivare pace e amicizia”.
PAVULLO (Modena) – La data di nascita sulla carta di identità è quella del 22 novembre 1919. 105 anni appena festeggiati quelli di Abramo Manfredini, nato e cresciuto poco distante da Pavullo, nel borgo storico di Renno di sopra. Ha sempre fatto l’agricoltore curando con i fratelli la terra di famiglia, con l’eccezione degli anni della seconda guerra mondiale vissuta in prima linea. Ricordi che il nonno dei record porta ancora oggi nelle scuole. Nel 1940 Abramo Manfredini fu chiamato e spedito a Tripoli in Libia, poi in Albania, di nuovo in Italia, a Canosa di Puglia. La battaglia alla malaria, il ritorno tra i militari, da sentinella ai prigionieri inglesi al campo di Fossoli, prima dell’occupazione tedesca, del trasferimento a Modena e della fuga per tornare a casa. Caffelatte e pane a colazione, pasta a pranzo, senza mai rinunciare a un bicchiere di vino e ai piaceri della tradizione, dai tortelloni alle crescentine. Oggi nonno Abramo vive nella stessa casa e non rinuncia a curare orto e galline, prendendosi anche qualche rischio di troppo.