Forte preoccupazione in Emilia-Romagna per la crisi Stellantis. Dopo l’uscita del ceo Carlos Tavares il presidente John Elkann ha scritto un messaggio ai dipendenti per rassicurarli. Ma per Modena e la Maserati i sindacati sono delusi: “Qui solo chiusure, tagli e cassa integrazione”.
MODENA – “Nelle ultime settimane sono emersi punti di vista diversi, secondo il cda l’attenzione per la nostra azienda deve essere orientata al lungo termine”. Con questo messaggio rivolto ai dipendenti il presidente di Stellantis Jonh Elkann ha spiegato le dimissioni del ceo Carlos Tavares, aggiungendo come a volerli rassicurare: “Sono tempi duri. Li abbiamo già affrontati in passato e lo faremo di nuovo”. Da quando il manager era stato chiamato alla guida del gruppo nel gennaio 2021, Stellantis ha tagliato in Italia oltre 12mila posti di lavoro. Le vendite del gruppo quest’anno sono diminuite del 20%, per Maserati addirittura del 60%. Per il segretario nazionale della Uil metalmeccanici Rocco Palombella la gestione Tavares ha mortificato l’Italia. Dello stesso parere la Cisl. A Modena, chiuso l’innovation lab e la quality plant, il centro stile della Maserati, Tavares ha anche rinviato a data da definire la linea di montaggio della Mc20, prevista per marzo 2025. Intanto nello stabilimento di via Ciro Menotti si lavora pochi giorni al mese, l’attività sarà sospesa dal 17 dicembre all’8 gennaio, la solidarietà appena rinnovata. I sindacati chiedono cosa intenda fare il Governo. Dopo il colloquio telefonico di lunedì, tra Elkann e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è stato confermato per il 17 dicembre al ministero un incontro a cui per l’azienda parteciperà Jean Philippe Imparato, responsabile Europa del gruppo automobilistico.